(09/2017) IL PIANO DI EMERGENZA E DI EVACUAZIONE (seconda parte)
di Sergio Vianello
articolo pubblicato su “Il Commerci@lista lavoro e previdenza” di Settembre/Ottobre 2017
I soggetti coinvolti nella gestione dell’emergenza, nelle varie realtà operative aziendali, sono figure in possesso di attitudini e capacità psico-fisiche adeguate ed in grado di assumere decisioni autonome
con immediatezza.
Datore di lavoro, o persona da lui delegata quale dirigente o preposto
Il datore di lavoro o, se nominato, il dirigente preposto, provvede affinché nel corso dell’esercizio non vengano alterate le condizioni di sicurezza e venga applicato il piano di sicurezza, di emergenza e di evacuazione. In particolare accerta che:
• i sistemi di vie di uscita e di circolazione interne siano tenuti costantemente sgombri da qualsiasi materiale che possa ostacolare l’esodo delle persone e costituire pericolo per la propagazione di un incendio;
• all’interno del contesto lavorativo funzionino il sistema delle vie di uscita e gli impianti e le attrezzature di sicurezza;
• che siano mantenuti efficienti gli impianti elettrici;
• siano presi gli opportuni provvedimenti di sicurezza in occasione di situazioni particolari, quali manutenzioni e sistemazioni in generale;
• sia osservato e fatto osservare il divieto di fumare negli ambienti e nei posti ove tale divieto è previsto.
Coordinatore generale
Nell’esercizio delle sue funzioni, il coordinatore deve assicurarsi che:
- sia garantito il numero di addetti all’emergenza e se necessario adottare adeguate sostituzioni;
- le vie di uscita siano tenute aperte e costantemente sgombre da qualsiasi materiale che possa ostacolare l’esodo delle persone e costituire pericolo per la propagazione di un eventuale incendio;
- le porte lungo il percorso d’esodo siano mantenute sempre aperte;
- sia mantenuta integra la cartellonistica di sicurezza;
- sia tenuta adeguatamente custodita in un luogo facilmente accessibile ed individuabile con segnaletica appropriata, la cassetta di pronto soccorso il cui contenuto minimo deve essere quello di
cui all’articolo 15 comma 3, del decreto legislativo del 15 luglio 2003, n. 388, e successive modificazioni; - siano mantenuti integri, controllati e correttamente posizionati, tutti gli approntamenti antinfortunistici antincendio;
- vengano mantenuti efficienti gli impianti elettrici, in conformità a quanto previsto dalle normative vigenti;
- vengano presi opportuni provvedimenti di sicurezza in occasione di situazioni particolari.
In caso di evacuazione, il coordinatore generale ha l’incarico di raggiungere il punto di raccolta previsto e confrontarsi con gli addetti all’emergenza e gli altri intervenuti per verificare che tutte le persone presenti nei luoghi al momento dell’emergenza siano al sicuro. Qualora non fosse presente all’appello qualche soggetto presente nell’ambiente di lavoro, deve allertare i sistemi di soccorso istituzionali (VVF, ambulanze, polizia, …). Ad emergenza terminata può sospendere il lavoro oppure, verificata la passata emergenza, farlo riprendere facendo rientrare tutti i lavoratori.
Addetti all’emergenza
In caso d’esodo, gli addetti all’emergenza debbono:
- intervenire materialmente per favorire un agevole deflusso delle persone, consentendo loro di raggiungere un luogo sicuro nel più breve tempo possibile;
- aiutare a raggiungere ordinatamente il punto di raccolta gestendo al meglio le situazioni di panico;
- verificare che tutto il personale e i terzi presenti in loco (es. clienti) abbiano udito l’allarme e in caso contrario invitare il pronto esodo (in particolar modo controllare i servizi igienici e gli studi);
- agevolare l’esodo dei terzi presenti dando loro indicazioni sull’esodo e sul punto di raccolta.
Tutto il personale ha il dovere di avvertire il coordinatore generale e/o gli addetti all’emergenza di ogni situazione di pericolo grave ed immediato, di qualsiasi natura. Al riscontrarsi di un allarme, l’addetto all’emergenza, deve verificare la situazione di eccezionalità e comunicare al coordinatore generale il livello di emergenza, inoltre ha il dovere di mettersi a disposizione per eseguire i comandi del coordinatore generale alle situazioni di emergenza, collaborando per prestare aiuto e soccorso alle persone in difficoltà.
Divieti e limitazioni
Nei locali aziendali è vietato l’uso di fiamme libere, di stufe elettriche con resistenza a vista, di stufe a cherosene. È inoltre vietato costituire depositi di sostanze infiammabili o di sostanze che possono per la vicinanza reagire tra loro provocando incendi e/o esplosioni. È, infine, vietato lo spegnimento dell’illuminazione negli stessi locali e nelle aree di pertinenza dove transitano le persone, prima che tutte siano uscite all’aperto o siano state portate in luogo sicuro.
Regole per la sicurezza e la prevenzione
Le principali indicazioni e prescrizioni per la sicurezza sono:
- imparare cosa fare in caso di incendio;
- tenere in ordine i punti di passaggio;
- lasciare sempre sgombro l’accesso agli estintori, ai sistemi antincendio e alle uscite di emergenza;
- non coprire la cartellonistica di emergenza: antincendio, uscite, pericoli;
- urlare solo in caso di pericolo imminente;
- sforzarsi di mantenere la calma in ogni situazione;
- non cercare di eseguire interventi di riparazione e non manomettere impianti di alcun genere; chiedere l’intervento del servizio di manutenzione;
- non compiere di propria iniziativa operazioni o manovre che non siano di competenza e per le quali non si è ricevuto idoneo addestramento;
- prima di compiere qualsiasi tipo di operazione, analizzare i rischi che tale operazione comporta e trovare soluzioni per minimizzarli;
- correggere sempre chi si comporta in maniera poco sicura;
- riferire immediatamente all’addetto della sicurezza di qualunque situazione insicura, ovunque essa si presenti.
Raccomandazioni in caso di incendio
In caso di principio d’incendio, ciascun addetto è autorizzato a intervenire prontamente per soffocarlo sul nascere e qualora non fosse possibile deve avvertire tempestivamente il responsabile dell’attività e/o i coordinatori e/o gli addetti all’emergenza. La tempestività dell’intervento è essenziale per evitare il propagarsi dell’incendio. All’uopo è necessario che ogni lavoratore conosca dove siano collocati gli estintori portatili.
Regole pratiche di prevenzione:
- tutto il personale deve immediatamente segnalare al responsabile dell’attività, eventuali manomissioni o malfunzionamenti relativi ai presidi antincendio presenti;
- evitare di ingombrare con depositi inopportuni le attrezzature di soccorso o le uscite di sicurezza;
- verificare sempre la dislocazione degli estintori.
Nel caso in cui si rilevi o sospetti dell’esistenza i un principio d’incendio (presenza di fumo, odore di bruciato, presenza di fiamme), non lasciarsi prendere dal panico (un principio d’incendio si può spegnere agevolmente utilizzando un panno, gli estintori o gli idranti disponibili) e provvedere immediatamente a:
- richiamare l’attenzione di altro personale presente, richiedendone collaborazione;
- azionare i dispositivi antincendio disponibili, evitando di esporre a rischio la propria persona;
- non abbandonare le aree finché non si è certi che l’incendio non possa riprendere;
- in caso esistano è assolutamente vietato l’uso degli ascensori: usare le scale esistenti con calma;
- tutto il personale e le persone estranee presenti devono lentamente e senza panico avviarsi verso le uscite di sicurezza percorrendo le vie di esodo predisposte e raggiungere il luogo sicuro previsto
per il raduno e la coordinazione delle emergenze; - informare immediatamente i propri superiori e i responsabili o preposti alla Emergenza e al Primo Soccorso;
- non prendere iniziative personali e non coordinate dai preposti alla sicurezza.
Raccomandazioni in caso di minacce da parte di vandali
È possibile che malintenzionati o folli, spontaneamente o in seguito a diverbio, assumano atteggiamenti volti a danneggiare l’ambiente e/o aggredire le persone presenti. A seconda della pericolosità delle minacce, è necessario attenersi ai comportamenti seguenti:
- mantenere un atteggiamento calmo onde evitare di innervosire il vandalo e gli altri presenti;
- informare immediatamente, ma senza atteggiamenti allarmati ed in condizioni di sicurezza, il responsabile dell’emergenza e richiedere l’intervento delle forze dell’ordine (numero unico d’emergenza
112); - non avvicinarsi troppo all’aggressore dato che potrebbe essere in possesso di armi o utilizzare come arma impropria oggetti presenti nell’ambiente;
- cercare di calmare l’aggressore con parole ed atteggiamenti calmi e concilianti, senza discutere o contestare le sue dichiarazioni;
- non intervenire direttamente sull’aggressore per non compromettere la propria sicurezza e quella dei presenti;
- cercare di far parlare il più possibile l’aggressore senza provocarlo fino all’arrivo delle forze dell’ordine.
Procedure d’attuare in caso di allarme
- mantenere la calma;
- attenersi scrupolosamente a quanto previsto nei piani di emergenza;
- evitare di trasmettere il panico ad altre persone;
- prestare assistenza a chi si trova in difficoltà, se si ha la garanzia di riuscire nell’intento;
- allontanarsi immediatamente, secondo le procedure imposte;
- non rientrare nell’edificio fino a quando non vengono ripristinate le condizioni di normalità.
Raccomandazioni in caso di pericolo grave
Nel caso in cui venga segnalata o sospettata l’esistenza di un pericolo grave ed immediato il lavoratore deve provvedere senza esitazioni a:
- richiamare, evitando il panico, l’attenzione di tutte le persone presenti;
- informare dettagliatamente i preposti alla sicurezza e attendere, nel caso, istruzioni;
- abbandonare in tempi rapidi in maniera ordinata e senza panico i luoghi ritenuti pericolosi o soggetti a pericolo grave ed immediato.
Poiché nelle emergenze è essenziale non perdere tempo, è fondamentale conoscere alcune semplici misure che consentano di agire adeguatamente e con tempestività:
- garantire l’evidenza del numero di chiamata del pronto Soccorso, vigili del fuoco, polizia, ecc.;
- predisporre indicazioni chiare e complete per permettere ai soccorsi di raggiungere il luogo dell’incidente (indirizzo, telefono, strada più breve, punti di riferimento);
- cercare di fornire, già al momento del primo contatto con i soccorritori, un’idea abbastanza chiara di quanto è accaduto, il fattore che ha provocato l’incidente, quali sono state le misure di primo soccorso e la condizione attuale del luogo e dei feriti;
- in caso di incidente grave, qualora il trasporto dell’infortunato possa essere effettuato con auto privata, avvisare il pronto soccorso dell’arrivo informandolo di quanto accaduto e delle condizioni dei
feriti; - in attesa dei soccorsi tenere sgombra e segnalare adeguatamente una via di facile accesso;
- prepararsi a riferire con esattezza quanto é accaduto, le attuali condizioni dei feriti;
- controllare periodicamente le condizioni e la scadenza del materiale e dei farmaci di primo soccorso.
Un infortunato si può assistere seguendo le seguenti modalità
- valutare quanto prima se la situazione necessita di altro aiuto oltre al proprio;
- evitare di diventare una seconda vittima: se attorno all’infortunato c’è pericolo (di scarica elettrica, esalazioni gassose ecc.), prima d’intervenire adottare tutte le misure di prevenzione e protezione
necessarie; - spostare la persona dal luogo dell’incidente solo se necessario o se c’è pericolo imminente o continuato, senza comunque sottoporsi agli stessi rischi;
- accertarsi del danno subito: tipo di danno (grave, superficiale ecc.), regione corporea colpita, probabili conseguenze immediate (svenimento, insufficienza cardio-respiratoria);
- accertarsi delle cause: causa singola o multipla (caduta, folgorazione e caduta ecc.), agente fisico o chimico (scheggia, intossicazione ecc.);
- porre nella posizione più opportuna (di sopravvivenza) l’infortunato e apprestare le prime cure;
- rassicurare l’infortunato e spiegargli che cosa sta succedendo cercando di instaurare un clima di reciproca fiducia;
- conservare stabilità emotiva per riuscire a superare gli aspetti spiacevoli di una situazione d’urgenza e controllare le sensazioni di sconforto o disagio che possono derivare da essi.
Raccomandazioni in caso di evacuazione
Nel caso in cui sia stato richiesto di abbandonare le proprie postazioni e l’edificio occorre:
- evitare di trasmettere il panico ad altre persone;
- prestare assistenza a chi si trova in difficoltà, se si ha la garanzia di riuscire nell’intento;
- aiutare le persone portatrici di handicap o ferite;
- allontanarsi immediatamente, secondo le procedure imposte;
- ove possibile, accertarsi che tutti i presenti abbiano abbandonato l’edificio;
- avvertire i coordinatori generali all’emergenza o eventuali momentanei sostituti di ogni situazione di pericolo grave ed immediato, di qualsiasi natura;
- mettersi a disposizione per eseguire i comandi degli addetti alle situazioni di emergenza. Ciascun dipendente, su richiesta degli Addetti alle situazioni di emergenza, collabora per prestare aiuto e
soccorso alle persone in difficoltà; - non allarmarsi nel caso venga meno l’alimentazione elettrica: è previsto che in caso di emergenza gli addetti possano togliere l’alimentazione elettrica. Pertanto è vietato utilizzare tutti quegli apparati,
quali ascensori e montacarichi, che funzionino elettricamente e dirigersi verso le uscite di emergenza; - uscire rapidamente dai luoghi in cui venisse a mancare l’energia elettrica, dirigendosi verso le vie di fuga, perché ciò può anche essere per altri indice che si è in presenza di una situazione di emergenza;
- non rientrare nell’edificio fino a quando non vengono ripristinate le condizioni di normalità.
Procedura d’evacuazione
All’ordine di evacuazione generale tutto il personale deve avviarsi ordinatamente verso le vie di fuga predisposte verso il luogo classificato sicuro, chiudendo dietro di sé le porte di accesso, assicurandosi,
ove possibile, di essere l’ultima persona ad abbandonare il locale, e quindi raggiungendo il punto di raccolta prestabilito che costituisce il riferimento per il personale e da cui viene gestita l’emergenza dagli addetti all’emergenza di piano e dai Coordinatori generali dell’emergenza. L’evacuazione da un fabbricato multipiano che avviene dalle scale condominiali sino all’atrio d’ingresso del palazzo verso l’uscita dallo stesso, deve essere effettuata senza correre e senza usare ascensori. Può comunque essere necessario sostare nei pianerottoli per permettere che le persone dei piani più in basso, che hanno la precedenza nell’evacuazione, riescano a sfollare. In ogni caso è inutile e pericoloso per tutti spingere o accalcarsi o inserirsi in altri flussi di esodo: rallenta la velocità dell’esodo. In caso di presenza di fumi, l’evacuazione deve avvenire camminando abbassati e respirando attraverso un fazzoletto, possibilmente bagnato. La velocità dell’esodo è normalmente maggiore di quella di propagazione di un eventuale
incendio e, quindi, la zona delle scale deve considerarsi relativamente sicura per il tempo necessario a completare con ordine
le operazioni di evacuazione. Inoltre:
- alla segnalazione di allarme generale tutto il personale deve chiudere cassetti e armadi, lasciando per il resto le cose come si trovano e rimanere attento per recepire l’eventuale ordine di evacuazione; gli addetti alle emergenze indossano, ove possibile, il giubbetto ad alta visibilità e debbono avere la disponibilità dell’elenco, il più possibile aggiornato, dei lavoratori che operano in prossimità del proprio posto di lavoro;
- se vi sono ospiti esterni, questi, durante le procedure di emergenza, sono sotto la responsabilità del personale che provvede ad impartire loro gli ordini necessari perché possano eseguire le procedure di
evacuazione, guidandoli fino al luogo di raccolta prestabilito; - l’evacuazione deve avvenire senza correre. Se qualche persona dovesse essere presa dal panico, deve essere calmata e rassicurata, presa per mano e condotta verso le uscite;
- in caso di presenza di fumi, l’evacuazione deve avvenire camminando abbassati e respirando attraverso un fazzoletto, possibilmente bagnato;
- occorre sempre monitorare la manutenzione al fine di assicurare l’efficienza delle lampade d’emergenza su tutti i percorsi di evacuazione, cosi come verificare periodicamente il contenuto
della cassetta di pronto soccorso, provvedendo a integrarla con i presidi sanitari mancanti o scaduti.