Formazione-informazione-conoscenza. Sergio Vianello cala il suo tris d’assi

Il Presidente di UN.A.PR.I boccia la politica delle sanzioni, apre all’insegnamento scolastico e indica come esempio alcuni esperimenti fatti a Milano poco tempo fa

di Doris De Vitis

pubblicato sul numero 8 di Lavoro & Crescita, di Settembre 2023

https://www.lavoroecrescita.it/2023/09/15/e-uscito-lviii-numero-di-lavoro-crescita/

Form azione -informazione-conoscenza.
Sergio Vianello non ha dubbi quando gli viene chiesto di calare in tavola il suo tris d’assi per la sicurezza sul lavoro.
Ingegnere di professione, membro della Commissione Sicurezza dell’Ordine degli
Ingegneri di Milano, coordinatore Croil della sicurezza nei cantieri della Lombardia e consulente per il tribunale di Milano sia civile che penale, Vianello ‘gioca’ la partita con la consapevolezza di chi ha un bagaglio d’esperienza di tutto rispetto, costruito tassello su tassello “sul marciapiede” come sottolineerà più volte durante questa chiacchierata; un curriculum professionale impreziosito inoltre dalla presidenza di UN.A.PR.I, organizzazione di rappresentanza dei liberi professionisti Italiani di cui lui è socio-fondatore.
Maturato negli anni, è questo tesoro di ‘sapere’ immagazzinato sul campo che gli suggerisce di scansare a piè pari un altro tris, quello più rinomato, calato negli anni con incomprensibile cocciutaggine nonostante la conclamata inefficacia: norme-ispettori-sanzioni a gogò.

Quando gli si chiede di fare una diagnosi sullo stato attuale della sicurezza sul lavoro nel nostro Paese non ci gira tanto attorno e, laconico, sentenzia: “Siamo messi male”,  referto che non dà adito a troppe interpretazioni, il cui motivo secondo lui è presto spiegato nel paradosso in essere nel settore in cui da due anni a questa parte contiamo il maggior numero di disgrazie, l’edilizia.
“Oggi per avviare una ditta di pulizie è sufficiente andare in Camera di Commercio e iscriversi e se si volesse prestare pure un servizio di sanificazione si è obbligati a dimostrare di disporre anche di un chimico nel proprio team di lavoro.

Per un’impresa di costruzioni non serve praticamente nulla,

Per un’impresa di costruzioni non serve praticamente nulla, ragion per cui anche una casalinga potrebbe recarsi da un notaio, aprire una partita iva, scrivere sulla ragione sociale di essere specializzata in grandi strutture come ponti e autostrade e il giorno dopo ritrovarsela a concorrere per la realizzazione del ponte di Messina. Mi pare evidente che qualcosa non torna”. Legittimo domandargli se questo qualcosa che a suo avviso non quadra sia da attribuire ad una scarsa conoscenza della problematica o ad una subdola sottovalutazione: due motivazioni alquanto discutibili in ogni caso…
“Sono sicurissimo, non lo conosciamo, perchè i primi a non avere le idee chiare sono proprio  li stessi datori di lavoro. Se ne contano ancora troppi convinti che appaltare un lavoro ad una ditta esterna li sgravi da ogni tipo di responsabilità ma non è affatto così: davanti ad un giudice il responsabile è sempre chi appalta, soprattutto quando vengono chiamate in causa ditte senza alcuna qualifica per svolgere un determinato lavoro.
Si continua a non fare niente per chiarire questo passaggio fondamentale e la politica latita di specialisti nei suoi tavoli tecnici, dunque non dispone di gente con le carte in regola perché ha tanto ‘marciapiede’. Sono queste le vere figure in grado di legiferare, non può farlo solo un avvocato o un commercialista. Quando combatti una guerra ‘è indispensabile conoscere il tuo nemico prima di tutto, perché se non lo conosci, o lo sottovaluti, perdi!’ come insegna il generale-filosofo Sun Tzu nell’opera ‘L’arte della guerra’”.
Combattere il nemico avvalendosi dunque di figure capaci di farlo conoscere; specialisti con anni di ‘marciapiede’ in curriculum che Vianello andrebbe a reperire “nel circuito delle Asl, creando un’apposita struttura pubblica destinata esclusivamente alla prevenzione, che entri nelle aziende nei panni di formatore e non di ufficiale giudiziario.

“Qualche tempo fa le Asl di Milano hanno organizzato un corso gratuito per i ‘panificatori’, spiegando loro le metodologie d’uso sicuro dei macchinari che utilizzavano.
E’ stato un gran bell’esempio di prevenzione a cui è altrettanto giusto procedere con le sanzioni qualora in futuro in qualcuna delle aziende che vi hanno partecipato dovessero riscontrarsi delle inadempienze.
Anche nell’edilizia abbiamo un buon esempio in tal senso come i comitati paritetici territoriali, che hanno il piccolo difetto di essere un po’ troppo soggetti alla sindacalizzazione ma anche il pregio di avere persone competenti, che vengono mandate nei cantieri appositamente per dare consigli e elevare ‘verbali costruttivi’: questo è fare prevenzione perché si è intenzionati a farla”.

Forse il nodo più difficile da sciogliere è di natura culturale, perché se è vero che competenza e qualifiche fanno lievitare i costi finali di un qualsiasi lavoro ed è altrettanto vero che le assegnazioni degli appalti pubblici pendono molto spesso dai preventivi più economici, l’impasse a cui urge trovare la prima via d’uscita è proprio questo. . .

“Innanzitutto – conclude credo che la scuola debba rientrare a pieno titolo in questa partita.

sicurezza sul lavoro nelle aule con una materia da insegnare fin dalle Elementari

Parlare di sicurezza sul lavoro nelle aule con una materia da insegnare fin dalle Elementari non credo sia fuorviante, anzi. Per quanto riguarda la ‘dissonanza’ tra il costo delle competenze e l’assegnazione degli appalti che seguono la logica del ribasso, porto come esempio i lavori di natura privata e dico che noi saremmo fuori da questo vicolo cieco se le Cassazioni si sforzassero di far arrivare ai nostri governanti il messaggio che le verifiche sostanziali, le verifiche per idoneità tecnica professionale, sono già obbligatorie per il committente e non è sufficiente limitarsi solo a quelle formali”.